giovedì 8 dicembre 2011

Emma

"Come se la pienezza dell'anima talvolta non traboccasse attraverso le metafore più vuote perché nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura di ciò che pensa, di ciò che soffre, della necessità che lo incalza, e la parola umana è spesso come un paiolo fesso su cui andiamo battendo melodie da far ballare gli orsi mentre vorremmo intenerire le stelle."

Mi è capitato infine di terminare quel bellissimo libro, nonchè mio prediletto fino ad ora che parla di Emma. Vorrei proprio averlo letto assieme a te, sotto una calda copertina, sorseggiando un tè, e rosicchiando delle castagne dorate. Comunque me lo sono gustato anche senza questa situazione idilliaca. Eccome se me lo sono gustato! Mi sembrava proprio di essere lì accanto a lei, di seguirla da vicino in tutte le sue mosse, e talvolta questa vicinanza si faceva talmente sottile da non essere più riconoscibile, era come se io mi mischiassi a lei. Una delle cose che più mi facevano fantasticare erano i viaggi del mercoledì di Emma, quando, con la scusa di dover andare a prendere delle lezioni di piano a Rouen, partiva da Yonville con la carrozza "Hirondelle" per andare a trovare il suo amante. Che gioia era per lei! Scappava da quella crudele monotonia, quella noia massacrante. Andava incontro alla vita, alle sensazioni, alle emozioni, all'amore.

 "Ma un infinito di passioni può concentrarsi in un attimo come una folla in un piccolo spazio."

E. Munch, Pubertà
Eppure erano proprio quelle fughe liberatorie che la facevano ripiombare ancor più pesantemente nell'ordinaria vita di tutti i giorni. Già perchè cosa c'è di peggio del termine di un piacere? Quando sai che oramai tutto è finito e devi ritornare alla normalità. Ti viene rubato improvvisamente, senza preavviso, quell' abito di spensieratezza, e così ti ritrovi nuda, senza più nulla perchè sotto non avevi nessuna sottoveste. L'unica via possibile di sopravvivenza è fantasticare, creare un mondo alternativo a quello reale, fatto di illusioni e di perfezione. Tutto ciò in attesa del prossimo appuntamento col piacere. Così faceva Emma! Sognava in ogni istante il prossimo incontro con Léon, caricandolo di aspettative celesti. Eppure, come ben sai, alla lunga questo distrugge. A forza di idealizzare le situazioni, capitava che alla fine Emma si schiantasse contro la realtà. Si svegliava bruscamente da quel sonno che la proteggeva e la sofferenza che ne derivava era insopportabile.
Ora non le rimaneva altra via d'uscita se non la pazzia.

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